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LA CERAMICA MOLINE

Un po' di storia della fabbrica.

L’attività industriale per eccellenza del territorio fu la produzione di ceramica.
Dalla cava in località Moline si estraeva l’argilla striata da venature di ossido di ferro e data la presenza in loco della materia prima era naturale che sorgessero piccole industrie per la lavorazione della ceramica; questa terra qualitativamente eccelsa veniva usata, a quel tempo, persino a Savona.


Agli inizi del XIX secolo i Fratelli Clarotti impiantarono, proprio in località Moline, un'attività di produzione della ceramica ed avviarono la produzione di maioliche con forno circolare per piatteria insieme a quella dei crusi, bottiglie da mezzo litro dalla forma tozza con un'ansa vicino al collo verniciate all’interno ed all’esterno con colori ocra e manganese.

Il piccolo opificio venne acquistato poi negli anni 1849 da Luigi Gribaudi che aumentò notevolmente la produzione di stoviglie e terraglia tenera dando lavoro a quindici operai, per metà donne, ed utilizzando una forza motrice idraulica.

Dopo la guerra ed alcuni passaggi di proprietà in via ereditaria, lo stabilimento rimase chiuso alcuni anni riprendendo poi la produzione nel 1943, quando la fabbrica venne acquistata da Paolo Cuniberti e Armando Malleolo.

Tra l’immediato dopoguerra ed il 1954 la fabbrica, al fine di incrementare e migliorare la produzione, venne dotata di forno circolare a fiamma rovescia (nel 1946), di una impastatrice a ruota idraulica (nel 1950) e di altre migliorie logistiche, come la presenza del consulente di produzione Bartolomeo Ansaldi, ceramista che resterà in azienda fino al 1955 quando la produzione raggiungerà i 50.000 pezzi mensili.


Le notevoli difficoltà create dalla concorrenza di complessi più moderni e produttivi fece nascere, nel 1962, la collaborazione con la Ceramica di Chiusa Pesio; così, alle Moline, il ciclo di lavorazione non sarà più completo, in quanto la decorazione verrà effettuata a Chiusa Pesio, ma gli effettivi vengono ridotti a 5 unità e si produrrà solamente il biscotto realizzando solo poche forme di piatti piani, fondine e fruttiere.

Il personale diminuirà ulteriormente sino ai 4 operai del 1968, impegnati solo più nella produzione del biscotto.

Nel 1972, mancando i presupposti economici atti a continuare la produzione, la piccola fabbrica lontana dalle grandi vie di comunicazione chiude definitivamente i battenti. Rimane solo la ciminiera quale unica testimonianza di un glorioso passato...

Ceramica Moline - XIX secolo Ceramica Moline - Cava Ceramica Moline - Antica fabbrica
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